domenica 9 marzo 2014

La leggenda di Romolo e Remo

Faustolo trova la lupa con i gemelli - Rubens
Romolo e Remo sono, nella mitologia romana, due gemelli nati dall' unione di Rea Silvia e Marte, il Dio della guerra. Secondo la leggenda sarà proprio uno dei due fratelli, Romolo, a fondare la città di Roma nel l'VIII sec.a.C. e precisamente il 21 Aprile 753, il cosiddetto "natale di Roma".
Un'altra leggenda si ricollega con la fondazione di Roma, quella di Enea, risalente a cinque secoli prima, al XII sec.a.C. ,epoca in cui sarebbe avvenuta la guerra di Troia.
 Enea fugge da Troia in fiamme, poichè era appena stata conquistata dai Greci, con il padre Anchise e il figlio Ascanio, perdendo la moglie Creusa durante la fuga. Con i suoi uomini attraversa numerose peripezie; sbarca a Delo, a Creta, sulle coste africane,  a Cartagine, a Cuma e infine alla foce del Tevere. Qui viene accolto dal re Latino e dalla moglie Amata. Il re gli offre in sposa sua figlia Lavinia, che era già stata promessa al re dei Rutuli, Turno.
Così avvenne uno scontro tra i Troiani e i Rutuli con la vittoria dei Troiani. Il figlio di Enea, Ascanio, fondò la città di Alba Longa.  Ascanio veniva anche soprannominato Iulo da cui deriva il nome della famiglia Giulia (famiglia di Giulio Cesare).
Dopo 400 anni dalla fondazione di Alba Longa, nei quali si successero numerosi re, salì al trono Numitore, che in seguito venne depotestato dal fratello Amulio. Questi, divenuto re, uccise tutti i figli maschi di Numitore e constrinse l'unica figlia femmina del fratello, Rea Silvia, a diventare Vestale. In questo modo, grazie al voto di castità proprio delle Vestali,  la nipote non avrebbe potuto procreare figli che  avrebbero potuto spodestare Amulio.
Tuttavia, il Dio Marte si invaghì della fanciulla, rendendola in seguito madre dei due gemelli Romolo e Remo. Rea Silvia fu condannata a morte come prevedeva la legge per le Vestali che non rispettavano il voto di castità. Il re Amulio ordinò ad uno schiavo di portarli sulla parte più alta del fiume Tevere e affidarli alla corrente. La cesta nella quale erano stati adagiati i gemelli si fermò sulla riva, presso una pozza sotto al "ficus ruminalis, dove una lupa, scesa dai monti al fiume, cominciò ad allattarli. In seguito furono trovati dal pastore Faustolo, il quale, insieme alla moglie Acca Larenzia decise di crescerli come figli suoi. I bambini crebbero nella capanna dei due pastori situata sulla sommità del Palatino.
Si racconta che i due fratelli furono assaliti da alcuni banditi,così Remo fu catturato e portato dal re Amulio.
Nel frattempo Faustolo aveva raccontato a Romolo delle loro reali origini.
Romolo radunò un gruppo di compagni e si diresse da Amulio; una volta liberato Remo i due gemelli uccisero insieme Amulio e Numitore tornò ad essere il re di Alba Longa.
Romolo e Remo lasciarono la città e si recarono alla riva del Tevere per fondarne una nuova.
Toccava agli dei indicare chi avrebbe dovuto regnare dopo la fondazione, attraverso gli auspici:
Remo per primo avvistò sei avvoltoi sull' Aventino mentre Romolo ne avvistò dodici sul Palatino.
Non sapendo quale presagio avesse più valore (se il primo in ordine di tempo o il primo per quantità di uccelli) scoppiò una rissa tra i due gemelli nella quale Remo morì colpito da un sasso.
In un' altra versione, Romolo tracciò un confine con l' aratro (questo veniva chiamato pomerium che deriva da post-murum ovvero  dopo il muro).
Questo confine era considerato sacro e pertanto non poteva essere attraversato con le armi.
Remo, per sfidare il fratello, lo oltrepassò armato e a questa provocazione Romolo rispose uccidendolo con la sua spada. Così secondo la leggenda Romolo fondò Roma il 21 aprile del 753 a.C sul colle Palatino.

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