Mappa dei sette colli di Roma |
L'archeologia, invece, ci riporta molto più indietro nel tempo all'età del bronzo, a cui risalgono i reperti del primo insediamento ritrovato sul Colle Palatino ( nome che deriva dal greco''παλαιός-α-ον'', "antico" appunto), reperti consistenti in tombe e fondi di capanne.
Gli abitanti di tale sito si chiamavano Ramnes, "fiumaioli" dal nome etrusco ''rumon'' che significa fiume,con chiaro riferimento al fiume Tevere. Infatti, alle foci del fiume, si trovavano le saline, di fondamentale importanza per la sopravvivenza umana in quell'epoca in cui i cibi erano conservati con il sale e il Tevere rappresentava la via di comunicazione tra gli Appennini, su cui vivevano i Sabini, e le foci del fiume. Col passar del tempo il sale divenne mezzo di scambio ed anche la paga dei soldati romani. appunto il "salario".
I primi abitanti del Palatino, come quelli degli altri colli vicini, erano dediti alla pastorizia, attività che i buoni pascoli della zona favorivano. Si crearono, così, i primi "vici", villaggi con il ramificarsi dei nuclei familiari primitivi. Più famiglie, richiamantesi ad un capostipite comune, formavano la "gens".
Le prime tre gentes romane furono quelle dei Ramnes, fiumaioli, dei Tities, di origine sabina come attesta il nome, e dei Luceres, probabilmente "boscaioli" da "lucus" bosco e quindi provenienti dai boschi circostanti.
La tradizione (il mito di Enea) ci presenta Roma come colonia di Alba Longa, quindi il primo insediamento sul Palatino fu abitato da gruppi provenienti dai Colli Albani e che gradualmente si amalgamarono con gli abitanti dei villaggi vicini situati sul Celio e sull'Esquilino, come attesta un antico rito religioso, il "Septimontium", di carattere federativo.
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