giovedì 7 novembre 2013

La storia di Servio Tullio

Illustrazione di Servio Tullio

Secondo la leggenda, i due figli di Anco Marcio, desiderosi di salire al trono, ordirono una congiura contro Tarquinio Prisco. Nell'anno 579 a.C., due pastori, inviati dai fratelli, lo assassinarono. Tanaquilla, l'astuta moglie di Tarquinio, non rese nota la morte del re: dopo averne nascosto il corpo, disse che l' improvvisa scomparsa era dovuta a una malattia e incaricò Servio Tullio, suo genero, di sostituirlo fino alla guarigione. Poichè, quando fu annunciata la morte di Tarquinio, Tullio si era già conquistato la fiducia del popolo romano, nessuno si oppose alla proroga della sua carica ad interim a vitalizia.
A Roma, le innovazioni portate da Servio Tullio furono molteplici. Ampliò i confini, aggiungendo alla città il colle Quirinale, Viminale e Esquilino; successivamente, prolungò l'antica cinta muraria di Tarquinio Prisco: le nuove mura, che vennero chiamate serviane, si estendevano per 7 km. Nel 540 a.C., costruì, sul colle Aventino, il tempio di Diana, un simbolo di unione dei i popoli latini con Roma. Furono costrituiti da lui anche altri templi, quali il tempio di Mater Matuta e della dea Fortuna, nel foro Boario. Tenendo in considerazione non più l'origine ma il luogo di residenza dei cittadini, suddivise il popolo romano in quattro nuove tribù: Suburana, Palatina, Esquilina e Collina (se ne aggiungevano altre ventidue nel territorio circostante, chiamate regiones o pagi). La sua riforma più importante fu probabilmente il censo, volto a stabilire quali cittadini dovessero prestare servizio militare nell'esercito. Il censo determinò, in base alla ricchezza di ciascun cittadino romano, cinque classi sociali, a cui si aggiungeva quella dei proletari, coloro che non possedevano nulla altro che la prole.

Parte delle mura serviane



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